1. PROMETEO
    Ermetismo

    AvatarBy Mimmo Martinucci il 15 Jan. 2015
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    PROMETEO


    Sta come Prometeo, chiodato alla rupe,
    col corpo ch’è esposto dell’aquila ai morsi,
    ai piedi sorgente di sangue che bolle,
    la luce nel volto che domina il gesto:
    è l’uomo che sfida l’eterno infinito.

    Nel pugno tien stretta la face possente,
    che illumina tutto e vince la vita.
    E’ magica luce nel buio e quel volto,
    è pieno di ombre, terrori e delitti,
    le mani che rampano, rosse di sangue.

    E vedo le folle d’eserciti in armi,
    teorie infinite di croci di legno,
    bagliori di un oro ch’è falso e piaceri,
    con grida strazianti, che in nome di un dio,
    ammazzan fratelli di un’unica stirpe.

    La corsa mai piena e potenza d’azione,
    oscurano acume e saggezza mai domi,
    per vincere l’altro, ma in fondo se stessi,
    in una battaglia che Sisifo chiama
    nel ciclo infinito di sopravvivenza.

    Ma dietro al macigno c’è un baratro nero
    che ingoia l’ardire: padrona è la morte
    che tutto livella e polvere rende,
    concime per fiori che il tempo recide,
    ma il seme perpetua la sua discendenza.

    Eterna, ma falsa, è la fuga dell’onda,
    che torna, sommerge e cancella il passato,
    abbatte il ricordo e ridona la vita.
    Riprende la corsa, ma è senza respiro,
    tra luci che creano vani miraggi.

    In questa atmosfera di buio, c’è l’Uomo
    che indomito lotta cercando la Luce.
    La vita é nera e buia palude
    da cui solo l’Uomo ha un braccio che emerge,
    brandendo nel pugno la vera Semenza.

    Guazzano gli altri incoscienti nel fondo,
    nel loro elemento brumoso di fango:
    gli ignavi, i sognanti e pur gli incoscienti,
    non lasciano tracce del loro passaggio,
    così come goccia nel mare profondo.

    Ma il genio e l’artista, il saggio, il poeta,
    il mistico e il libero uomo pensante,
    slegati dal fango e puliti da dentro,
    già corrono primi, lasciandosi dietro
    le greggi belanti che inneggiano al nulla.

    Titanico fine è la Vita. E’ una corsa,
    cercando nel cosmo un dio sconosciuto.
    La fiamma del genio, che in alto solleva
    la Forza, dal letto di pianti segreti,
    mira, incantato, il centro dell’infinito.

    Poi piomba nel cuore dei neri misteri,
    squarciandone i veli, per dare la via
    a chi dopo lui è il testimone di Vita.
    La vita é lenta conquista di Luce,
    è come ritorno alla casa natia.

    La scienza ci mette confini di pietra,
    negandoci quel che non ...

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    Last Post by Gianna Occhipinti il 27 Jan. 2015
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